Con la generosa donazione di Christa e Enrico Della Torre alla Villa dei Cedri nel 2001, il Museo si è arricchito, in un colpo, di documenti preziosi atti a delineare un itinerario creativo completo attraverso le diverse tecniche, con particolare attenzione all’incisione. Come Massimo Cavalli, il cui fondo è stato costituito a Villa dei Cedri nel 1996, Enrico Della Torre affida la propria crescita creativa al doppio registro linguistico della pittura e dell’incisione, attribuendo alle due tecniche pari importanza.
Da un punto di vista artistico, in un centinaio di opere viene sintetizzato un percorso che, se ai suoi esordi si è trovato in tangenza con i modi dell’informale di natura, subito trova una via originale sul filo di una ricerca concentrata sulle linee di struttura dell’immagine, frutto di una straordinaria pulizia di visione.
Verso la fine degli anni Sessanta, la capacità di variazione all’interno di una gamma di toni scuri che dal marrone tendono al nero e la capacità di rivelare in quell’ombra tutto un mondo di presenze nascoste che si definiscono solo lentamente rivelano non solo il grande mestiere di Della Torre, ma fondano le ragioni del fascino irresistibile delle sue composizioni. Vale forse ancora la pena notare la forza di trasposizione e di ricreazione di un proprio universo concessa dall’atto artistico.