La mostra, accompagnata dal relativo quaderno, che il museo ha dedicato nel 1994 a Giuseppe Bolzani, ha incentivato la costituzione del fondo dedicato al pittore. Tramite acquisizioni varie (ultima in ordine di tempo – 1998 – la donazione da parte dello stesso artista di sei dipinti, sei disegni a china e sei tecniche miste su carta), il museo arriva a contare dodici dipinti e ventuno opere su carta. L'insieme, esemplificativo del percorso dell'artista, annovera una serie di opere maggiori: Sera sul lago, 1957 (donazione Amici di Villa dei Cedri 1994) tutto impostato su struggenti velature di colore; Le aringhe, 1963 (acquisizione 1988), di intensa vibrazione luminosa, al pari di Controluce, 1965 (donazione dell'artista 1998); oppure ancora Interno, 1964 (donazione Credit Suisse 1997), che individua una struttura compositiva feconda ancora per artisti della generazione successiva sulla scena ticinese. Partendo dal 1953, data della piccola Natura morta (donazione dell'artista 1998) dove la sfaccettatura di segno cubista è già unificata dal colore soffuso e portata ad un'espressione personale, si arriva, nello snodo cronologico, fino alla produzione più recente, come la tela Nella selva ombrosa, 1996 (donazione dell'artista 1998) particolarmente magra nella stesura e di rinnovata attualità. Altre opere, quali ad esempio Sera dorata, 1990 (acquisizione 1995) enfatizza la poetica di un 'nucleo centrale' intorno a cui si organizzano tipicamente le immagini create dal pittore; mentre un lavoro come Frammento di castagno, 1984 (donazione dell'artista 1998) rende conto in modo eloquente delle istanze aspre e forti che compongono l'espressione di Bolzani, espressione pur volta ad una resa lirica. Nei disegni a china, protagonista assoluto diventa il segno, 'spinoso' e tagliente, un segno-scrittura nervoso, che è divenuto una delle cifre di riconoscimento più immediata del lavoro di Bolzani. Di estrema concentrazione contenutistica e finitezza formale, le tecniche miste su carta – formulate in genere come veri e propri dipinti – restituiscono con grande efficacia il senso del fuggevole manifestarsi del mondo fenomenico.
BiografiaOriginario di Mendrisio, Giuseppe Bolzani nasce a Bellinzona nel 1921. Nel 1947 si diploma all'Accademia di Brera a Milano, sotto l'insegnamento di Carpi, Carrà e Funi. Effettua dei soggiorni di studio a Parigi (1949 e 1960) e, quale ospite dell'Istituto svizzero, a Roma (1950-1951). Nel 1952 aderisce al Gruppo della Barca, formato dagli artisti ticinesi Emilio Maria Beretta, Mario Marioni, Pietro Salati e Alberto Salvioni: il sodalizio, attivo fino al 1957, intendeva affermare una comune radice culturale e superare isolazionismo e difficoltà derivanti da un ambiente ristretto, chiuso tra frontiere politiche e culturali. Pittore e disegnatore, Bolzani ha realizzato anche impegnativi dipinti murali, quali le decorazioni nell'Aula Magna della Scuola superiore di Commercio a Bellinzona (1952) o la pittura nel Palazzo del Governo pure a Bellinzona (1957). L'attività espositiva, avviata già negli anni Quaranta, è regolare: personali soprattutto in Ticino con alcune puntate in Italia (Bologna, 1947; Roma, 1950), in Germania (Heidelberg, 1965) o a Budapest (1967) e presenza nelle rassegne più significative sul panorama artistico ticinese. Insegna disegno nelle Scuole magistrali del Cantone (a Locarno dal 1951 al 1970, in seguito e fino al 1981 a Lugano) ed estende il suo impegno nel campo dell'arte partecipando a diverse commissioni artistiche, fra le quali quella cantonale dei monumenti storici e artistici (1960-1981) e quella della Graphische Sammlung del Politecnico di Zurigo (dal 1970).Per approfondimenti si veda il sito www.sikart.ch
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