Ubaldo Monico

1912 – 1983

Nel 1996, grazie alla generosa donazione da parte degli Eredi dell'artista, si è costituito a Villa dei Cedri il Fondo Ubaldo Monico, incrementato nel 1997 dai medesimi donatori. Il Fondo Monico – al quale concorre anche il deposito della Confederazione del 1990 di otto xilografie e cinque xilografie donate da Carlo Bonetti  – si compone di quasi centocinquanta stampe, di cui una trentina di incisioni su rame e per il resto xilografie, rappresentative dell'intero arco creativo dell'artista che dagli anni Trenta si è spinto fino a tutti gli anni Settanta; di sette oli su tela, datati dal 1965 al 1974; di tre chine su carta, una del 1956, una del 1962 e la terza ancora degli anni Sessanta; di quarantacinque matrici in legno e di ventuno lastre di rame.

Varie carte documentarie (a stampa e no) sono state anch'esse offerte nel 1997 dalla Famiglia Monico a Villa dei Cedri, che le conserva come Archivio Monico presso la sua biblioteca.

 

Biografia
Ubaldo Monico nasce a Dongio nel 1912. La prematura scomparsa del padre, nel 1918, rende difficili le condizioni economiche della famiglia che conta sei figli; a lungo, la necessità di mantenere un lavoro salariato condizionerà l'artista nel suo desiderio di potersi dedicare interamente all'arte.
Entra nel mondo dell'arte come autodidatta, avvalendosi per la xilografia della guida di Ettore Cozzani, direttore della rivista italiana "L'Eroica", impegnata in modo particolare nel rilancio dell'arte dell'incisione su legno. Sono documentati contatti con gli xilografi ticinesi Giovanni Bianconi e, soprattutto, Aldo Patocchi, al quale non poté non guardare il Monico degli inizi.
Insegnante per lunghi anni nei vari gradi di scuola (dalle elementari, alle maggiori, al ginnasio – dove è insegnante di italiano – fino alla Scuola Superiore di Lugano-Trevano, dove è docente di cultura generale), Monico completò la sua formazione con studi in Lettere all'Università di Friburgo in Svizzera.
Nel 1983, Ubaldo Monico muore nel suo villaggio d'origine, dal quale non si era mai staccato pur abitando per circa vent'anni a Lugano a motivo degli impegni professionali.
Fu anche scrittore, esercitò la critica d'arte e nella sua collaborazione a diversi periodici ticinesi si distinse pure per interventi di vibrante impegno civile, in particolare su temi legati alla protezione del paesaggio.

Per approfondimenti si veda il sito www.sikart.ch

Museo Villa dei Cedri - Bellinzona Musei - Città di Bellinzona

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