IL GIARDINO DELL’EDEN A VILLA DEI CEDRI
Introduzione alla mostra «Hortus conclusus. L’illusione di un paradiso» (fino all’8 novembre 2020) e a seguire piantumazione di un significativo melo in collaborazione con STSN - Società Ticinese di Scienze Naturali.
Domenica 27 settembre 2020, ore 14.30
Nell'incantevole cornice del parco di Villa dei Cedri si svolgerà un evento speciale realizzato in collaborazione con STSN - Società Ticinese di Scienze Naturali, il cui tema si intreccia con l’esposizione attualmente in corso al Museo. Il rapporto tra uomo e territorio, analizzato attraverso la metafora del giardino recintato, è infatti al centro della riflessione.
In questa occasione, verrà proposta un’introduzione alla mostra attraverso le opere presenti nel parco, nello specifico quelle degli artisti Sandrine Pelletier (Shadow of a shadow, 2020), Conrad Willems (I.XI.XIV, 2020), François Malingrëy (Le Jardinier aux fleurs gisantes, 2020), Alain Huck (Tentation, 2012) e Annaïk Lou Pitteloud (Limit of Control, 2017/2020).
Seguirà la simbolica piantumazione di un melo. Quest’ultimo è stato infatti associato, a partire dal Medioevo, all’albero della conoscenza del bene e del male biblico, il cui frutto, emblema della tentazione, sarà la causa della cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. Fortemente carico di simbologia, l’albero di mele sarà il primo elemento cardine per la progressiva creazione del frutteto di Villa dei Cedri.
L’evento è gratuito e si terrà con qualsiasi tempo.
Numero di partecipanti limitato, iscrizione obbligatoria entro il 24.09.2020.
Durante l'appuntamento i partecipanti sono tenuti ad indossare la mascherina.
Possibilità di visitare il Museo per approfondire i temi toccati nel corso dell’introduzione, con pagamento del biglietto d’ingresso.
A causa delle disposizioni anti COVID-19, che prevedono la permanenza massima di 10 persone all’interno del Museo, non si escludono tempi di attesa. Per ulteriori informazioni in merito alle misure di protezione vi invitiamo a consultare il link https://www.villacedri.ch/COVID-19.
Breve descrittivo della mostra
È possibile analizzare le nostre società contemporanee, in particolare quelle occidentali, alla luce dei temi religiosi e dei miti antichi che le hanno fondate? Questa è la domanda posta dalla mostra «Hortus conclusus. L’illusione di un paradiso» a partire dall’allegoria cristiana del giardino recintato – immagine del Paradiso e della verginità di Maria – e dal mito greco del Ratto di Europa, che narra il viaggio eroico di una fanciulla rapita, fondatrice della civiltà europea.
Se l’arte occidentale ha assimilato e propagato queste due iconografie sin dal Medioevo, il loro studio offre tutt’oggi una chiave di lettura per contemplare le opere di artisti contemporanei che esplorano il rapporto tra l’uomo e il suo territorio, fra identità e cultura. Come gli Stati Uniti, l’Europa sembra difendere oggi l’idea di un hortus conclusus, un nuovo Eden inaccessibile e cinto da mura, sia fisiche che mentali. La metafora terapeutica del giardino, tradizionalmente percepito come luogo di ritiro contemplativo e spirituale, ha lasciato posto alla visione di un paese, che incarna la speranza di una vita migliore dall’«altro lato» del muro.
Stampe antiche
Heinrich Aldegrever, Albrecht Dürer, Martin Schongauer, Remoldus Eynhoudts, Hendrick Goltzius
Opere contemporanee
Tonatiuh Ambrosetti, Jean-Marie Appriou, Mirko Baselgia, Jean Bedez, Hicham Berrada, Alain Huck, Eva Jospin, Mathias Kiss, Emma Lucy Linford, François Malingrëy, Omar Mismar, Adrien Missika, Sandrine Pelletier, Pierre et Gilles, Annaïk Lou Pitteloud, Recycle Group, Mustafa Sabbagh, Conrad Willems.