Oltre alle collezioni museali, la Svizzera vanta importanti raccolte d’arte pubbliche meno conosciute e poco visibili. Tra queste rientra la collezione della Posta Svizzera, che si basa su un'ordinanza federale per la valorizzazione e la promozione dell'arte svizzera ed esiste da circa 100 anni. La Posta coglie oggi l’occasione per celebrare la sua lunga tradizione di sostegno artistico, offrendo una panoramica della sua vasta attività in collaborazione con alcuni musei svizzeri.
A Villa dei Cedri il dialogo si focalizza su temi fondatori dell’identità del Museo, quali il rapporto uomo-natura, l’habitat naturale delle specie o l’acclimatazione, ovvero la necessità di adeguarsi a un contesto mutevole. Dalle Intimités di Félix Vallotton alle opere generate in collaborazione con l’intelligenza artificiale di Dorota Gaweda & Eglé Kulbokaité, la mostra riflette – non senza una certa ironia – le varie sfaccettature dell’adattamento richiesto dalla vita sulla terra e dall’evoluzione tecnologica.
Curatrici: Carole Haensler, Diana Pavlicek
Con Tonatiuh Ambrosetti, Badel/Sarbach, Brigham Baker, Mirko Baselgia, Fiorenza Bassetti, Joseph Beuys, Giuseppe Bolzani, Julian Charrière, Andriu Deplazes, Klodin Erb, Aldo Ferrario, Fischli/Weiss, FRAGMENTIN, Alexandre Hollan, Philipp Gasser, Dorota Gaweda & Eglé Kulbokaité, Gerber/Bardill, Giovanni Giacometti, Christina Hemauer & Roman Keller, Alain Huck, Monica Ursina Jäger, Thomas Julier, Lucie Kohler, Isabelle Krieg, Jérôme Leuba, Emilio Longoni, Armando Losa, Douglas Mandry, Marta Margnetti, Gian Paolo Minelli, Janet Mueller, Harald Naegeli, Hayan Kam Nakache, Giulia Napoleone, Taiyo Onorato & Nico Krebs, Flavio Paolucci, Imre Ferenc Jozsef Reiner, Kotscha Reist, Philipp Schaerer, Markus Schinwald, Shirana Shahbazi, Rita Siegfried, Jean-Vincent Simonet, Una Szeemann, Kelly Tissot, U5, Félix Vallotton, Ester Vonplon.
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